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10 January 2016

Spice up your 2016! riso al curry Japanese style

la ricetta di uno dei piatti più amati e popolari in Giappone, il rice curry (raisu kare- o kare- raisu) rivisitata e corretta: senza glutine e vegan friendly! 
amo visceralmente le liste. e la lista dei buoni propositi che di solito si stila ad inizio anno non fa eccezione. a proposito, auguri a tutti! contavo di scrivere un post festivo/festaiolo entro la befana ma siamo già arrivati al 10 gennaio. allora facciamo in modo che non si accumuli ulteriore ritardo, va'!

dicevo, amo le liste ma quest'anno, invece di compilare la mia personale hit parade delle cose da fare - ehm, saltuariamente - nel 2016 e trascriverla sul frontespizio dell'agenda nuova, ho adottato un altro approccio: il 1 gennaio ho dedicato un po' di tempo - variabile, dai 10 ai 50 minuti - ad alcune delle mie passioni, con l'idea che 'se fai yoga il primo dell'anno, fai yoga tutto l'anno'. 10 minuti di Sun Salutation, 50 minuti di sferruzzamento e 40 minuti dedicati ai kanji. Dal 1 ad oggi, i ferri da maglia non li ho più presi in mano, ma ho fatto yoga quattro volte e giapponese due volte, al posto dell'aperitivo. mi considero soddisfatta.
Certo, il blog è rimasto fuori, ma in questo caso, se non ho perso l'entusiasmo in dieci anni, probabilmente non lo perderò più. 

e come inaugurare l'anno nuovo se non con una ricetta? uno dei piatti 'nazionali' in Giappone, amatissimo, anche se non autoctono, che può diventare un comfort food invernale irrinunciabile: il rice curry, raisu kare- o kare- raisu che dir si voglia, è speziato, scalda il corpo e l'anima e si può preparare in diverse varianti - con carne o vegetariano - risultato garantito. Che voi seguiate la ricetta alla lettera o che decidiate di cambiare le proporzioni delle verdure da utilizzare nella preparazione - a seconda dei vostri gusti o di quello che avete a disposizione in dispensa - la base di zenzero, salsa tamari e sake abbinata alle spezie 'classiche' (curry e garam masala) che caratterizza la versione giapponese del curry non vi deluderà.


ed allora, ecco la ricetta, per la quale mi sono basata sulla versione 'vegetariana' di curry giapponese dell'Asante Sana Caffè pubblicata su una delle mie riviste preferite.  
le verdure di base che ho utilizzato sono quelle in foto: porri, zenzero (per il battutto/soffrtitto di base) carote, patate, zucca, pioppini. e per le spezie, curcuma, curry e garam masala (la versione meno piccante).

Ingredienti
:: 1 spicchio d'aglio pelato e tritato, 1 spicchio d'aglio intero

:: 1 porro piccolo tritato 
:: 1 pezzetto di radice di zenzero pelata e tagliata a listarelle sottili (io uso il pelapatate!)
:: 2/3 patate medie
:: 1/2 zucca (qualità delica) privata dei semi e della scorza:: 2 carote
:: una vaschetta di funghi pioppini (300-400 gr)
:: 250 ml di passata di pomodoro
:: 1/3 cup di salsa tamari
:: 1/2 cup di sake (vino di riso giapponese) o di vino bianco secco

:: 200 ml di acqua
:: 2 cucchiaini di zucchero di canna
:: 1 cucchiaino di garam masala
:: 1 cucchiaino di curry (madras, dolce)
:: una punta di cucchiaino di curcuma


innanzitutto, curate i funghi pioppini e cucinateli in una padella in modo classico (olio aglio in camicia e un po' di sale): ci vogliono più o meno 20 minuti per cui potete ottimizzare i tempi preparando nel frattempo il trito di porro, aglio e zenzero e tagliando le verdure a tocchetti. 

in una casseruola antiaderente (io ne uso una da 23 cm abbastanza alta), fate appassire l'aglio, il porro e lo zenzero con un po' d'olio, quindi saltate per qualche minuto anche le carote. aggiungete i funghi e continuate la cottura per altri 5 minuti. in un misurino per liquidi capiente (io uso quello in dotazione alla mia macchina per il pane!), mescolate il tamari, il sake e lo zucchero, versateli nella casseruola con carote e funghi e portate ad ebollizione. aggiungete a questo punto le patate e la zucca, quindi coprite con la passata di pomodoro allungata con l'acqua, in cui avrete sciolto anche le spezie. mescolate per bene e, quando il liquido di cottura avrà ripreso a bollire, abbassate la fiamma e fate andare, a pentola coperta, per circa 25-30 minuti, fino a che zucca e patate saranno teneri e pieni del sapore - e del calore - delle spezie.

ed il riso giappo? preparatelo seguendo le istruzioni qui!


tips per celiaci
ovviamente la ricetta che presento qui è rigorosamente gluten-free. io uso il tamari (ovvero una salsa di soia particolare, senza frumento, fatta solo con acqua, soia e sale) della Lima Food che trovo nell'erboristeria vicino a casa (per quanti fossero a/di Venezia, si tratta di Herby in Ruga Giuffa) ma il garam masala e il curry presentano un po' di problemi sulle 'garanzie' di non contaminazione con farine 'altre'. io mi trovo bene con quelli della TRS (www.trs.co.uk) che reperisco facilmente da Rizzo (quello dei cibi entici, vicino a Rialto) anche perché ho l'ulteriore problema di essere allergica anche alla cannella! Potete comunque usare la vostra marca 'di fiducia' o prepararlo in casa, persino, seguendo le innumerevoli ricette dell'immenso world wide web (o su about.com)


questa ricetta vi ha ingolositi? o preferite il curry 'all'indiana' con il riso basmati? bè, qualsiasi sia la vostra preferenza, stop by and let me know!


10 December 2015

e per Natale? polpettone! (gluten-free e vegan, ovviamente)

ma prima, i miei piatti nuovi. sono quattro, sono fatti a mano e sono bellissimi! l'artefice di questa meraviglia si chiama Daniela Levera ed è una giovane ceramista brasiliana che lavora a Venezia: crea, sperimenta ed insegna! l'ho incontrata al mercatino dei Bochaleri, i ceramisti veneziani che espongono nella loro sede davanti alla Serra dei Giardini, a fine agosto, ma purtroppo i piatti erano esauriti! così ci siamo riviste ad inizio autunno e ho potuto fare la mia 'ordinazione'. me li sto godendo da circa un mese e non mi stancano mai!
mi raccomando, visitate il suo sito! https://danielalevera.wordpress.com/

funghi champignon ripieni gratinati al forno

per la cronaca 'veneziana', i Bochaleri faranno un mercatino delle loro ceramiche per Natale, dal 17 al 22 dicembre presso la loro sede a Castello 1257 di fronte alla Serra dei Giardini (10-17), fateci un salto se capitate a Venezia. è in una zona bellissima e ancora autentica!
http://www.bochaleri.it/wp/ 


i piatti sono belli ma devo ancora lavorare sulla disposizione del cibo!
tra l'altro, senza saperlo, a casa avevo già due sottopentola fatti da Daniela sempre comprati al mercatino (a cui ne ho aggiunto un terzo!)


sicuramente saranno i piatti che userò anche durante le feste di Natale! 
e a proposito di Natale/Capodanno, a parte il fatto che non so ancora di preciso cosa farò e dove lo farò, so di certo cosa non mangerò: non mangerò carne/pesce/latticini/uova perché ho intenzione di festeggiare senza crudeltà verso gli animali.
credo che mi tornerà utile una ricetta che ho sperimentato già qualche volta - ancora mai pubblicata sul blog - ispirata (ancora una volta!) alla macrobiotica giapponese e che si è rivelata perfetta anche per i miei obento vegani: il polpettone di lenticchie e miglio.
premetto: non amo le lenticchie (di solito le mangio solo a Capodanno perché, si sa, sono di buon auspicio) e non amo il miglio (ci ho provato ma niente...non mi convince) ma in questa ricetta si sposano e si 'perdono' meravigliosamente, trasformandosi in qualcosa di diverso, e di meglio! sospetto che il merito sia dei funghi...


il polpettone come portata principale e qualche contorno 'tattico' e goloso: non serve altro. non è detto che durante le feste ci si debba necessariamente strafogare!

ed ecco la ricetta

Ingredienti
:: 100 gr di lenticchie
:: 1/2 cup di miglio
:: 1 carota grattugiata
:: funghi secchi (lasciati in acqua per qualche ora) abbondanti!
:: 1/2 porro sminuzzato
:: 40/50 gr di semi di girasole sminuzzati al mixer
:: 1 patata (cruda!)
:: 2 cucchiai di farina senza glutine Schaer (mix it)
:: olio, sale, tamari q.b.

cuocete (separatamente, mi raccomando) le lenticchie ed il miglio. hanno più o meno lo stesso tempo di cottura, una ventina di minuti. io lesso le lenticchie e cucino il miglio in modo che assorba tutta l'acqua di cottura, calcolando 1 parte e mezza d'acqua per ogni parte di miglio. lasciateli intiepidire e quindi incorporateli in una terrina, conditeli con un po' d'olio e sale. sminuzzare i funghi ed aggiungeteli a miglio e lenticchie. quindi incorporate anche: la carota grattugiata, il porro sminuzzato, la patata (grattugiatela finissima), insaporite con un po' di tamari ed aggiungete la 'farina' di semi di girasole (io li passo col frullatore ad immersione ed ottengo una polvere molto sottile). aggiustate la consistenza e l'umidità dell'impasto con un paio di cucchiai di farina Schaer. ricoprite uno stampo da plum-cake con carta da forno ben oliata, versare l'impasto del polpettone e compattarlo per bene, oliare la superficie e passare al forno per 25 minuti, coprendo con un foglio d'alluminio. ultimare la cottura per altri 25 minuti, scoperto. lasciar raffreddare e tagliare a fette!

18 November 2015

da Palazzo Cini a Maser via Daniele Barbaro


la scala ovale di Tommaso Buzzi a Palazzo Cini
l'autunno a Venezia è bellissimo, non ci si può fare nulla. che sia 'funestato' dalle prime acque alte di stagione o mimetizzato dietro una fitta coltre di nebbia (ne abbiamo avuta un po' in questi ultimi giorni), da novembre si comincia a respirare un'atmosfera più veneziana in città, i turisti diminuiscono e si torna padroni - per poche settimane - di calli e campielli. e poi arriva la settimana della festa della Salute (di solito già ad aprile comincio a dire, per scherzo ma poi non tanto, 'chissà che arrivi presto la festa della Salute!).

le foto del post di oggi sono più o meno tutte dedicate alla mostra che si è appena chiusa a Palazzo Cini a San Vio, 'Tiziano e Veronese. I ritratti di Daniele Barbaro', e legano palazzo Cini a Villa Barbaro a Maser proprio attraverso la figura di Daniele Barbaro. 
con una tappa intermedia al ristorante Frary's dove ho messo un po' in difficoltà la cucina, perché vabbè senza glutine, ma senza glutine, vegetariana e allergica alla cannella forse è un po' troppo!

la sala dei Polittici a Palazzo Cini
riprendiamo da Palazzo Cini, che ha chiuso il 15 novembre e riaprirà a primavera con la nuova programmazione, per chi se lo è perso. Le collezioni esposte nelle sale del palazzo ovviamente valgono da sole la visita - in particolare la parte dedicata al Rinascimento toscano con autori tipo Botticelli, Pontormo, Piero della Francesca per non farsi mancare nulla! -  ma di solito sono arricchite da un 'Ospite a Palazzo' (il più recente è stato Beato Angelico), ovvero un'opera di particolare pregio in prestito da altri musei, che viene esposta solo per un breve periodo.


this time it's mainly about the exhibition held at Palazzo Cini, celebrating humanist and philanthropist Daniele Barbaro, who was born exaclty 500 years ago. The Palace alone is worth the visit, as it houses a remarkable collection of masterpieces from Renaissance Florence, with paintings by Botticelli, Pontormo, Piero della Francesca and Filippo Lippi. For the records, the exhibition ended on November the 15, but the Palace will open again in spring.
Beside the permament collection, I wanted to visit the temporary exhibit on Daniele Barbaro for a 'personal' reason: together with his brother, he commissioned Andrea Palladio to design his country home Villa Barbaro (see picture below), which is now part of the Unesco World Site, and which is where my grandparents lived and worked all their lifetime (great memories for me as a child!!).
If you want to know a little bit more about Palazzo Cini and Villa Barbaro, check the following links:
www.palazzocini.it

Ritratto di Daniele Barbaro ad opera del Tiziano
gli ospiti a Palazzo di quest'anno me li sono persi tutti ma sono riuscita a visitare la mostra dedicata alla figura di Daniele Barbaro, umanista e scienziato di cui si festeggia quest'anno il cinquecentenario della nascita, che fu anche committente, assieme al fratello, di Villa Barbaro a Maser (progettata nientepopodimeno che dal Palladio), dove per una vita hanno lavorato i mie nonni. insomma, non potevo proprio perderla!
Se volete visitarla virtualmente, saperne di più o semplicemente dare un'occhiata al sito di Palazzo Cini, questo è il link: www.palazzocini.it 

Venezia autunnale
la Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari
e dato che era il mio ultimo sabato di riposo, dopo la mostra abbiamo pranzato fuori, sempre al ristorante arabo-greco Frary's: questa volta ho preso dolmades con hummus, insalata greca classica ed un contorno di verdure di stagione, tutto senza glutine e vegetariano. Stavolta ho davvero messo in difficoltà la cuoca perché la mia allergia alla cannella non va d'accordo con la cucina etnica...
pranzo al ristorante Frary's
pranzo analcolico con tè alla rosa
after the exhibition, we had lunch at Frary's: dolmades with chickpea hummus, Greek salad and seasonal vegetables....delicious, glutenfree and vegetarian.
antipasto di dolmades e hummus
insalata greca e contorno di verdure di stagione
ed ecco una foto di Villa Barbaro a Maser, scattata durante l'ultima gita a casa di mia zia. nella casetta che si intravvede a fianco della villa, a destra, abitavano i miei nonni (e lì fuori ho scorrazzato tante volte circondata da un esercito di dolcissimi spinoni, tipo una ventina!)

and here is a picture of Villa Barbaro in Maser, taken when I last visited my aunt who still lives nearby. Veneto countryside is really beautiful in autumn.
Cheers!
Villa Barbaro a Maser
in macchina verso Maser, perché le nostre campagne non hanno nulla da invidiare ai paesaggi toscani o francesi (eccetto forse per il fatto che non sappiamo davvero preservarle e valorizzarle...)
Le nostre belle campagne!





28 October 2015

Mele a Mel, tagliatelle panna e funghi veg + alcune considerazioni sulla mia dieta cruelty free


sfornato un rudimentale primo tentativo di torta di mele vegan (inaspettatamente ben riuscita, ma migliorabile), ed infornato il polpettone (sempre vegan) di lenticchie e miglio, mi godo ben 25 minuti di 'relax' - scanditi dal timer del forno - qui nel mio angolo-blog sempre più trascurato (ma mai dimenticato). ai pochissimi iscritti, dico grazie (per non esservi dis-iscritti), non garantisco maggior assiduità negli aggiornamenti ma spero di riprendere il ritmo di qualche tempo fa, visto che, nonostante la latitanza, cucino parecchio (e mangio di più!), per cui di materiale da postare ne ho accumulato un bel po'!
vorrei cominciare con una ricetta tanto semplice da essere quasi imbarazzante...un piatto di quelli che richiede giusto il tempo di cottura della pasta e pochi ingredienti 'senza scadenza', di quelli facili da tenere in dispensa e che tornano utili nei momenti di sconforto. tipo quando diluvia e fa acqua alta (bè, capita solo qui a Venezia) torni a casa dal lavoro alle sette e mezza con i calzini umidi dentro le scarpe da ginnastica, zero voglia di cucinare ed una fame da lupi.



TAGLIATELLE PANNA E FUNGHI (senza glutine, vegan)
:: due nidi di tagliatelle di mais della Molini di Ferro (4 nidi se siete in dolce compagnia)
:: una manciata abbondante di funghi secchi misti (io uso Coop) abbondantissima se siete in due
:: 80 ml (160 se siete in due) di panna di soia senza glutine Isola Bio
:: 1 bustina di brodo vegetale Bauer
:: 1 spicchio d'aglio
:: 50 ml di acqua circa
:: curcuma, noce moscata, pepe q.b.
:: facoltativo, prezzemolo tritato fine/un pugnetto di spinaci lessi

per ottimizzare i tempi di solito faccio così: arrivo a casa e, prima di infilarmi sotto la doccia, metto in ammollo i funghi in acqua bollente così, al momento di mettere su l'acqua per la pasta, sono già sufficientemente morbidi per essere usati. in una padella faccio dorare uno spicchio d'aglio in poco olio extravergine di oliva, aggiungo i funghi (i più grandi li taglio a striscioline, ma mi piacciono a pezzettoni) e faccio andare per due, tre minuti. quindi aggiungo un po' d'acqua calda, il brodo vegetale, la curcuma e lascio andare a fuoco basso e pentola coperta finché la pasta non è pronta ( le tagliatelle di mais della Molini di Ferro cuociono in 8/9 minuti, le tengo un minuto indietro perché poi le spadello con il sugo di funghi). se nel frattempo la base di funghi si asciuga troppo, aggiungo un po' dell'acqua di cottura della pasta. quando la pasta è quasi cotta, incorporo al sugo di funghi la panna di soia (attenzione, agitare un po' la confezione prima di versare, ma non troppo), grattugio abbondante noce moscata e faccio prendere il bollore (giusto il tempo che si addensi un po'!). a questo punto il sugo è pronto e basta spadellare la pasta un minuti, pepare e servire. 

un'altra versione, più verdurosa ma altrettanto di soddisfazione, è funghi+spinaci. in questo caso, quando fate andare i funghi nel brodo vegetale, aggiungete anche gli spinaci già cotti e leggermente strizzati e poi procedete come sopra.



cambiando lidi ma non argomento - sempre cibo è - ecco la gallery dell'edizione di quest'anno di Mele a Mel! ad ottobre finalmente ho avuto i sabati di riposo - ma da novembre retrocedo al venerdì, di nuovo - così mi sono costretta ad una gita in giornata fino a Mel (Belluno) per questa sagra tutta dedicata alla mela. prodotti un po' più cari - i fagioli gialèt 20 € al chilo....ne vogliamo parlare? - succo di mela appena spremuto sempre buonissimo, la solita - in senso buono! - mostra dei bonsai ed un bottino di 5 chili di mele della zona, che spero diventino il mio vaccino anti-influenzale per quest'anno
nelle foto, prodotti di stagione e una 'veduta' della piazza principale di Mel, dalla scalinata della chiesa. 


immancabili, le mele!


ed ecco alcuni scatti dei bonsai: mi piace ritrovare un angolo di Giappone qui in montagna, mi fa ricordare che con la mente si può viaggiare, in ogni momento. che per un po', a volte anche per un giorno intero, posso semplicemente fingere di essere altrove, facendo le stesse cose di sempre.


questa, in Giappone, è proprio la stagione degli aceri



in tema di mele, in uno dei cortili storici aperti solo in occasione della sagra, frittelle di mele appena fatte (sotto). io ovviamente mi sono dovuta astenere ma con le Canada prese a Mel ho fatto due torte, una tradizionale e l'altra (sfornata oggi) vegan. 
ed a proposito di vegan...



a proposito di dieta vegana, cruelty free, ieri ho comprato un integratore di vitamine del gruppo b, perché l'unica cosa che il nostro corpo non produce e che va integrata se si segue una dieta vegana è la vitamina b12. così posso finalmente passare all'upgrade, da vegetariana a vegana. certo, da celiaca, non è facile. ma come dicono i fantastici ragazzi di Vegan Chronicles, vegana per etica, non per salutismo. nessuno mi impedisce di cenare a popcorn, patatine e birra, ecco. con le patatine, potrei pure suicidarmi!
oggi però mi sono resa conto che non sono brava ad 'argomentare' la mia scelta. ho gli argomenti, non i numeri (le statistiche, etc), ma quando mi scontro contro (o con?) convinzioni del tipo 'allevamento intensivo di bestiame e coltivazione di verdura hanno lo stesso impatto ambientale' capisco che il problema non è che a me mancano i numeri, ma che al mio interlocutore mancano le informazioni di base. o meglio, gli manca la volontà di informarsi. 
tra le persone a me vicine e quelle che conosco, non c'è neppure un vegano, ma va bene così, perché penso che, comunque, le scelte individuali vadano rispettate. solo, non sopporto quando queste scelte sono dettate dalla superficialità. rispetto una persona che, pur consapevole della crudeltà degli allevamenti e di tutto quello che vi succede, mi dice 'io la carne la mangio lo stesso'. persino quando la motivazione è solo 'pigrizia'. perché almeno non ha chiuso gli occhi, perché forse un giorno cambierà idea. perché attraversa questa vita guardandosi intorno. perché ha pianto come ho pianto io guardando certe immagini e questo, in qualche modo, ci lega e ci accomuna. ci permette di comunicare.
ma la superficialità, di chi neppure si prende la briga di capire come funzionano le cose, e, sentendosi in qualche modo messo a nudo e sotto accusa dalle scelte consapevoli fatte da altri, le attacca denigrandole con argomentazioni piene di luoghi comuni, questa no, non la perdono. 
questo lo dovevo a me stessa.

e per chiudere, qui sotto, una foto di sghimbescio del tappetino da cucina fatto con jeans riciclati preso dalle vecchine di Mele a Mel. se Wallis Simpson diceva 'non si è mai troppo magri nè troppo ricchi', io dico 'non si possiedono mai abbastanza borse e tappetini per la cucina!'.


07 January 2015

Pulizie di inizio anno! e mabo doufu

ciotola-gufo, acquistata da Kikuya a Kichijouji lo scorso novembre.

ma, siccome prima di imbarcarsi in una tale impresa - quella delle pulizie di inizio anno - è bene fare il pieno di energia, ecco una ricetta semplice, saporita, tutta vegetale e molto giapponese, ovvero la mia versione riveduta e corretta (e semplificata!) del mabo doufu (dove doufu sarebbe il tofu!). gluten-free e vegana al 100%.
大掃除の前に、エネルギーたっぷりのマーボー豆腐 (私のシンプルバージョン!!)


 gli ingredienti sono:
:: 1 confezione di silken tofu della Clearsping (senza glutine) da 250 gr
:: 250 gr di funghi pioppini (ma 350 sarebbe meglio, purtroppo al supermercato ho trovato solo una confezione piccola!)
:: 5 peperoni dolci (tipo friarelli ma più grandi)
:: zenzero fresco a piacere
:: uno spicchio d'aglio
:: salsa tamari senza glutine (circa 4 cucchiai da minestra)
:: un cucchiaino di fecola di patate sciolta in poca acqua
:: olio extra vergne di oliva
:: sake q.b.
:: sale un pizzico abbondante

:: facoltativo: un po' di brodo dashi (in questo caso, essendo il dashi a base di pesce, la ricetta non sarà più vegan!)

si procede così: pulite i funghi ed i peperoni, tagliate quest'ultimi a rondelle. in una padella scaldate qualche cucchiaio di olio evo, fateci dorare uno spicchio d'aglio e aggiungete i pioppini. salateli e fateli cuocere, coperti, per qualche minuto, poi sfumateli con un po' di sake. aggiungete quindi i peperoni, abbondante radice di zenzero tagliata sottile sottile, e bagnate con la salsa tamari (ed il brodo dashi, se lo volete utilizzare). fate stufare le verdure per circa 7-8 minuti a pentola coperta, in modo che rilascino tutti i loro succhi senza asciugarsi. nel frattempo, scolate il tofu e tagliatelo a cubotti, aggiungetelo alle verdure solo alla fine, giusto il tempo perché si scaldi per bene, quindi aggiungete anche la fecola di patate sciolta in poca acqua. la fecola farà addensare il liquido di cottura, formando una deliziosa cremina. servite con riso giapponese (o sopra del riso giapponese!)


questo riso è un po' speciale, perché me lo ha regalato la proprietaria dell'izakaya da Chiyo di Omihachiman: riso shinmai, del nuovo raccolto, infatti 'pika pika' (ovvero brilla!), i chicchi sono perfetti, uff! a volte vorrei essere un chicco di riso...in una risaia giapponese.
ご飯はピカピカ!近江八幡市に住んでいる友達が何時も行く「ちよ」という居酒屋の御祖母さんからもらった新米で炊いたご飯。上手い!


il tofu clearspring è l'unico garantito gluten-free in circolazione dalle mie parti (ovvero Venezia centro ;), molto buono e di sapore delicato, è comodissimo da tenere in dispensa perché, essendo in tetrapak, si conserva senza problemi (bè, finché non lo aprite, ovviamente!) ed è un ottimo secondo di emergenza, quando non ho nulla di pronto: lo condisco con un po' di tamari e katsuobushi (oppure zenzero grattugiato) ed il risultato giappo è garantito.


ではでは、大掃除!イタリアだと、大掃除の時期は春なんだけど、新年明けまして、やっぱり何かリノベーションしたくなりますよね。リビングの本棚から本や雑誌など全部出して、整理しちゃいました。と言うのは、雑誌は沢山捨てて(本当に沢山すぎた。。。)。ずっと前から何時も料理の雑誌とか、インテリアの雑誌とか色々買って捨てきれずに置いてきたから、本当に沢山あったよ。売れないと思うので、捨てるしかない。勿論、私の大好きな日本雑誌は捨てられないけど、イタリア出版社の雑誌の場合は、一回読みきったら捨ててもいい。内容はそんなに面白くない。 これから、日本雑誌だけ買うことにします!
ed eccoci alle grandi pulizie. per l'anno nuovo, ho evitato la mia solita lista di cose da fare/buoni propositi (nonostante io ami disperatamente le liste...) perché tanto non li rispetto mai. ma, approfittando di un turno di mattina seguito da un giorno di riposo, ho messo mano alla libreria del salotto, svuotandola di tutto il suo contenuto. così, mentre P. rinforzava lo schienale - ormai sfondato - della mia Bonde, io - respirando una quantità considerevole di polvere... - mi dedicavo a fare una cernita - di epiche proporzioni - di tutte le riviste, carte, biglietti di auguri, cataloghi di vario genere accumulati in questi anni (sigh), una bella montagna di carta che al momento staziona sul mio pianerottolo (non so come uscirò di casa, domattina...) divisa in tre grandi borse: mi riservo di darci un'altra occhiata, perché il pentimento incombe e potrei voler salvare qualcosa!



 dovrei scrivere 'in marzia's bookshelf' piuttosto!
l'angolo dedicato alla cucina giappa
日本料理の雑誌や本


 l'angolo dedicato al craft - sempre made in japan - e alla mia collezione di schedule book della Ghibli (Totoro, Kiki e Ponyo!)
手仕事の雑誌とジブリschedule book collection (トトロ、キキ and ぽにょ!)

i cataloghi che non si possono buttare!
Ikea catalogues collection...イケアだから、捨てられないよ


il risultato non è certo da 'copertina', ma almeno inizio l'anno senza pile di libri che crescono dappertutto (in particolare davanti allo schermo della tv!) e posso finalmente fare un nuovo ordine di riviste giappe su amazon.co.jp, senza sentirmi troppo in colpa!
una stanza alla volta, un cassetto alla volta.


01 January 2015

Happy New Year

per gli auguri ho fatto una fotina ad uno dei miei calendari gatti di Evelyne Nicod (ho scoperto con disappunto che non li stampano più! così quello per il 2015 l'ho acquistato a 0,99 centesimi sul Kindle Store, anche se un calendario nel tablet non è tra le cose più utili...)

terribly late for Christmas greetings but still reasonably ok for New Year's Greetings...
新年なけましておめでとうございます!
今年も宜しくお願いいたします。
素晴らしい2015年になりますようにお祈りします。


quella piccola piramide di luce che si scorge a malapena a lato della Basilica di San Marco, sarebbe l'albero di Natale allestito in piazzetta dei Leoncini - vedere foto qui sotto - non ci facciamo una splendida figura, ci tengo a dirlo. per il prossimo anno ci si potrebbe sforzare un po di più??
サンマルコ広場にあるクリスマスツリーは。。。小さくて信じられない。恥ずかしい。来年もう少し頑張って、大きなクリスマスツリーを作りましょう!


dopo la dieta prettamente carnivora a cui mi ero abituata durante le vacanze in Giappone, sto pian piano ritornando a dei regimi alimentari un po' più umani (nel senso di compassionevoli nei confronti delle creature viventi con cui dividiamo il pianeta e che, come noi, hanno diritto a non essere mangiate) il che mi fa sentire decisamente meglio, da tutti i punti di vista. 



riso genmai e tante verdure per accompagnare una strepitosa birra senza glutine che mi ha regalato Paolo, pare abbia vinto un premio come birra gluten-free migliore al mondo: si tratta della canadese Glutenberg

quando non ho voglia di impegnarmi troppo a preparare una quiche (in effetti, l'impasto per la base è un pochino una rottura, se il tempo a disposizione è poco o manca del tutto) faccio una quiche-non quiche, semplice! ovvero preparo un delizioso sformato utilizzando quello che altrimenti sarebbe il ripieno della quiche, rinforzando le dosi di verdura e uova.
in questo caso avevo della bieta scottata in acqua bollente il giorno prima, a cui ho aggiunto un battuto fatto con: tre uova e circa 80ml di crema di riso senza glutine (va bene sia per i dolci che per i salati) sale noce moscata e abbondante parmigiano grattugiato. il risultato è garantito (e veloce da preparare!), 30 minuti in forno a 180° circa.



tutto questo, più o meno, per dire auguri a tutti ma anche perché sono affezionata al mio blog che quest'anno compirà 10 anni e non volevo disertarlo proprio il primo giorno del nuovo anno!

16 October 2014

Una mostra (un quadro) e una ricetta


la mostra è 'Hiroshige. Da Edo a Kyoto vedute celebri del Giappone', una raccolta di oltre 400 opere del maestro dell'Ukiyo-e Utagawa Hiroshige dalla collezione del Museo d'Arte Orientale di Venezia. La mia è stata una visita lampo, nel giorno dell'inaugurazione che ha coinciso con la prima delle giornate Europee del Patrimonio, ingresso ad un euro. Qualche scatto frettoloso con il cellulare e la voglia di tornare a godermi la mostra con un po' più di calma. 
Anche il palazzo in sè è interessante ma, se non siete appassionati di architettura ed interni, le Quattro visioni dell'Aldilà di Hieronymus Bosch conservate all'interno del palazzo meritano da sole la visita.

Hiroshige. Da Edo a Kyoto, vedute celebri del Giappone
Al Museo di Palazzo Grimani a Venezia, fino all'11 gennaio 2015.
Attenzione!!! la mostra è stata prorogata fino al 1 marzo 2015!
Apertura lunedì dalle 8.15 alle 14, da martedì a sabato 8.15-19.15, domenica 10.00-18.00.
Castello 4858, vicino a campo santa Maria Formosa
www.palazzogrimani.org

If you love Japanese Ukiyo-e, do not miss Hiroshige's exhibition in Venice, Palazzo Grimani, Castello 4858, on until January 11, 2015 > extended until March 1, 2015
More than 400 works on display, including the complete collection of views of the old Tokaido, from Edo to Kyoto.



 e questo qui sotto è il mio primo Luke Chueh. devo ringraziare la mia amica Barbara che me lo ha fatto scoprire, un bel po' di anni fa, eh?  non ero mai riuscita a trovare qualche sua opera on-line, questa è una stampa (di altissima qualità) numerata, che ho scovato in una galleria d'arte di San Francisco, Spokeart. Titolo 'Hand roll'.....

Luke Chueh, Hand Roll 
dunque, una mostra, (un quadro) e una ricetta. l'ispirazione per la ricetta, rice curry vegetariano alla giapponese, viene da un libro giappo di cucina bio e macrobiotica acquistato una vita fa su amazon japan. premesso che il curry rice/rice curry (con carne) è molto popolare in Giappone, bè, non potevo non provarci. ho preferito la versione vegetariana (e vegana) visto che carne non ne mangio, e mi sono buttata sulle spezie perché, nonostante mesi di dieta in bianco, i problemi che mi porto dietro da un po' non vogliono proprio saperne di risolversi. stufa di fare il giro di 20 specialisti, ho reintrodotto un bel po' di sapori forti senza 'peggioramenti', per cui, ma sì, chio se ne frega!


le verdure di base che ho utilizzato sono queste in foto: porri, zenzero (per il battutto/soffrtitto di base) carote, patate, zucca, pioppini. e per le spezie, curcuma, curry e garam masala (la versione meno piccante). se mi deve bruciare la bocca, almeno che sia per un buon motivo!


il risultato è stato un curry profumatissimo, saporito ma leggero (e inaspettatamente facile da digerire, credo grazie alle spezie, nonostante abbia usato in abbondanza sia olio che burro chiarificato!) con un sughetto spaziale. il sapore più sorprendente è stato quello della zucca, che ha assorbito tutti i sapori e i profumi delle spezie, da rifare almeno una volta a settimana!


la ricetta - ancora in fase di studio - prossimamente (spero già stasera), perché oggi pomeriggio 'mi mandano' ad un corso a Padova per cui devo prepararmi.
non so se dalla fotina qui sotto si riesca ad intuire, ma il sughetto era davvero goloso.


per la cronaca ed i posteri, sono in fase di preparazione pre-vacanze. ovvero, ho il biglietto aereo, l'appartamento a Tokyo, il Japan RailPass. al momento sono in 'vediamo un po' cosa riuscirò ad impacchettare, sperimentare, vedere e mangiare in queste due settimane di Giappone'.
3 - 16 novembre.
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