30 June 2011

più che altro foto

sarebbero un po' fuori budget per questo mese...così adotto la mia solita tecnica: quello che non posso comprare, lo fotografo! (così poi riguardando la foto posso pentirmi meglio del mancato acquisto..)

Pichan, il mio gatto vampiro: prima ho poi riuscirò ad immortalare in foto i suoi canini affilati che spuntano dalla bocca chiusa -_-

le verdure alla Momoyo! me le preparo ogni volta che mi assale la nostalgia per Kyoto e dintorni, più o meno a cadenza settimanale

le tegoline sanno da Giappone se le condisco con tamari e katsuobushi
:: giugno 2010 ::

27 June 2011

un po' di silenzio, la miglior cura per la stanchezza
per la delusione, non c'è cura

18 June 2011

carote in salsa di senape e miele

asparagi, patate rosolate con il timo - del mio balcone - carote in salsa di senape e miele, mormore burro e salvia (non è il modo migliore per farle, ho scoperto...dovrò studiare un'alternativa, ma avevo la pianta di salvia nuova da inaugurare!)
 ogni tanto passo davanti ad una piccola 'gastronomia' vegetariana/biologica (che fino ad un paio d'anni fa era un negozio di prodotti bio) in Via Garibaldi e quando qualcosa del menù esposto fuori dall'entrata mi incuriosisce, scatto una foto/promemoria col cellulare.
in questo caso sono state le carote in salsa di senape e miele. considerata la quantità di carote che consumo quasi quotidianamente una ricetta in più proprio ci voleva, poi così non le avevo mai mangiate! oggi le ho inserite nel mio 'piatto unico del sabato' (che è solo un piatto in cui faccio stare...tutto! è che mi piacciono i colori)
googleando ho trovato una ricetta che oltre alla senape ed al miele prevede anche tamari, farina etc ma visto che amo le cose semplici, ho molto banalmente aggiunto la senape ed il miele al condimento più classico delle carote, il burro!

per tre carote medio-piccole ci vogliono
:: una noce di burro
:: un cucchiaino di miele chiaro
:: un cucchiaino di senape (senza glutine, io uso la Senape gusto delicato bio della Tuttovo)
::  prezzemolo (ma credo ci stia anche l'aneto, proverò alla prossima)

pulite le carote, tagliatele a rondelle o a bastoncino (io preferisco bastoncino!) e cuocetele in acqua con poco sale, finché non saranno tenere. scolatele e mettetele da parte. per la salsina, fate sciogliere il burro ed il miele in una padella antiaderente e quando si saranno completamente sciolti stemperatevi la senape. non appena la salsina comincerà a fare le bolle, aggiungeteci le carote bollite e fatele caramellare, completando con una abbondante spolverata di prezzemolo.


peccato che questa piccola gastronomia non sia anche senza glutine oltre a bio-vegetariana. tra l'altro dentro ci sono un paio di tavolini per chi volesse anche pranzarci al volo!

15 June 2011

saba nitsuke - sgombro allo zenzero e sakè

da sinistra, spadoni conditi con sesamo e tamari, saba nitsuke, zuppa di miso e riso giapponese
una ricetta di 'repertorio' per cucinare lo sgombro in modo un po' diverso (anche se io lo faccio quasi sempre così!), con qualche variazione rispetto al saba nitsuke classico per esigenze di celiachia ma non solo. questo tipo di preparazione, che può essere replicata anche con altri pesci 'grassi', prevede infatti anche l'uso del mirin, un sakè dolce da cucina che però non è sicuro per noi celiaci, e di molto più sakè! ma sto centellinando quello che ho ricevuto per il compleanno, per cui ho ridotto le dosi.
lo sgombro che di solito trovo al mercato di Rialto ha una dimensione molto inferiore rispetto allo sgombro giapponese, per cui le incisioni sui filetti sono meno..'coreografiche'. la marinatura in cui viene cucinato il pesce gli toglie quel sapore un po' 'selvatico' tipico dello sgombro atlantico (quando trovo sgombri nostrani la marinatura invece li rende solo più buoni!).

per 4 sgombri di dimensioni medio-piccole (sfilettati) preparate una marinatura con:
mezzo bicchiere di acqua
4-5 cucchiai di tamari senza glutine
2 cucchiai di sakè
radice di zenzero grattugiata (quantità a piacere!)
un cucchiaino di zucchero bianco

potete lasciar riposare i filetti immersi nella marinatura direttamente in una padella antiaderente dal fondo ampio, per mezz'ora circa. cuoceteli, quindi, a fuoco medio basso per circa 7-10 minuti, eliminando con un mestolo la schiuma che potrebbe formarsi. da servire con riso giappo, rigorosamente!!

se invece non avete problemi col glutine e la vostra cantina trabocca di saké, procedete così:
scaldate circa 3/4 di bicchiere di sakè in una padella e, non appena comincia a sobbollire, aggiungete i filetti di pesce. alzate la fiamma per riportare velocemente il sakè ad ebollizione, quindi aggiungete mezzo bicchiere scarso di mirin, 1/3 di bicchiere di tamari e lo zenzero. tra una aggiunta e l'altra lasciate che il liquido torni a bollire. alla fine aggiungete lo zucchero e coprite con un coperchio che sia più piccolo della pentola in modo che tenga premuto il pesce. cuocete per 7-10 minuti fiché il pesce non sarà tenero.                        

11 June 2011

11 marzo 2011


sono passati tre mesi esatti dall'11 marzo
solo perché non passi in silenzio questo anniversario.
col Manifesto, questa settimana, è in edicola anche il libro di Pio D'Emilia 'I trenta giorni che sconvolsero il Giappone', 10 euro ben spesi.

e se ne avete altri 5 e vorreste spenderli anche meglio, sul sito dell'Università Ca' Foscari di Venezia è possibile fare una donazione on-line (anche 'solo' 5 €) a 'Ca' Foscari per il Giappone', i soldi andranno direttamente alla prefettura di Fukushima.

ヴェネチア・カ・フォスカリ大学は、3月11日の東日本大震災で被災した方々を支援するため募金活動を始めました。集められたお金は、地震、津波、さらに原発事故による打撃的な被害を受けている福島県の災害対策本部に寄付します。募金の振込先は以下の通りです。

07 June 2011

falafel senza glutine (e stoffe nuove)

avevo i ceci a mollo da ieri mattina!! in teoria la prova falafel era programmata per ieri sera,  ma il lunedì è sempre il giorno più faticoso. ufficio e poi l'ora di giapponese,  arrivo alle sette e mezza con i neuroni che friggono e sognando solo una doccia. il segreto, di lunedì, sarebbe non sedersi mai sul divano (avevo anche pensato di scrivere un cartello ed appoggiarcelo 'chi si siede è perduto', ma devo ancora trovare il minuto che serve per farlo!)

seguendo i miei cartamodelli giapponesi, la stoffa tinta unita dovrebbe diventare un paio di pantaloni, mentre quella con il motivo a piccoli rami un top. dato che ho il radar 'giappo', tra tutte le stoffe del negozio ho scelto stoffe giapponesi...comincio a preoccuparmi seriamente di questa cosa. sta assumendo la forma di una malattia mentale

oggi invece sono andata a stoffe, a orecchini (nel negozio nuovo di mia sorella!! prossimamente un post dedicato) mi sono fatta prestare un po' di cumino dato che c'ero, e, appena rientrata a casa, ho cominciato.
siccome non ho mai tutti gli ingredienti, ovviamente, e vado sempre a occhio, sicuramente non saranno la copia spiccicata dei falafel doc ma buoni lo sono comunque (ah..e non sono fritti. in 45 metri quadri mi rifiuto di friggere!) 


:: ceci (ammollati x24 ore) andate a occhio, a seconda dell'appetito e del numero dei commensali
:: due spicchi d'aglio (senza l'anima)
:: prezzemolo a volontà
:: cumino
:: poca farina di riso (se serve)
:: un cucchiaio da minestra di olio
:: sale e pepe
:: sesamo nero


nel mixer mettete: i ceci ben scolati, l'aglio, il cumino, il prezzemolo, sale e pepe, un po' d'olio e frullate per bene il tutto (ci andrebbe anche la cipolla ma io non la uso mai). dovreste ottenere un composto morbido ma compatto. aggiustate con poca farina di riso, se dovesse essere troppo umido, e, con le mani unte d'olio, formate delle piccole polpettine della grandezza di una noce. passatele, se vi va, in un po' di sesamo nero e infornate a 180-200° per 20 minuti. ripassatele in padella con poco olio e mangiatevelie!

dato che ho la psicosi da escherichia coli (si aggiunge alla mia preferita, quella da botulino), ho bandito per un po' la verdura cruda...sostituita da degli ottimi cetriolini sott'aceto!

06 June 2011

intermezzo Biennale


scritto e cancellato una decina di volte quello che penso del popolo dei vernissage da Biennale. forse perché non è così interessante (il popolo dei vernissage, intendo). trovare posto nel mio solito angolo dell'aperitivo in questo week end di apertura è stato impossibile. la Serra dei Giardini era blindata per qualche evento radical chic molto cosmopolita e uno dei miei posti segreti è stato definitivamente profanato. il mio preferito, per la verità. il posto delle cicale e dei gatti. il portoncino di solito è chiuso e la foto che ho scattato prima dell'apertura è rubata dalla fessura della (ex) buca delle lettere. sbirciando mi sono detta 'wow, un'installazione a tema veneziano - pantegane gonfiabili - da tenere nascosta per chi la sa cercare, in questo grande giardino che è rifugio per tanti gatti e che d'estate risuona del canto assordante delle cicale'. invece qualche sdraio extra large, un'angolo cocktail con tovaglie immacolate e venerdì l'apertura ufficiale al pubblico. ci ho fatto un giro anch' io ( le pantegane viste dalla fessura sul portone mi erano sembrate molto più belle) ma sono solo riuscita a chiedermi 'dove saranno finiti tutti i gatti?'.




01 June 2011

1 giugno

ho cambiato la disposizione dei mobili...(di ritinteggiare non se ne parla proprio!). ma alcune funzioni del nuovo modello di blog mica le ho ancora capite...
aggiornamento delle 18.30. il tanto invidiato/agognato widget 'ti potrebbero anche interessare' non ha più segreti per me. ora posso fregiarmi del titolo (un po' inflazionato) di food-blogger?
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