16 February 2005

'Saor' di radicchio

ultimamente non ho proprio voglia di cucinare...più che altro ceno ad antipasti freddi + Teroldego, ovvero mini bombe caloriche ogni sera! Non mi va, però, di trascurare questo mio blog culinario, così stasera riporto una ricetta che mi ha passato mia zia da Maser (TV), e che ho preparato per l'esattezza lunedì 9 febbraio 2004 , fatalità esattamente un anno e una settimana fa, quando ancora qui eravamo in due...certo che cucinare per sè e per la persona che si ama è tutt'altra cosa, comunque non sempre le cose funzionano, e comunque questa è un'altra storia.
Prima di tutto, bisogna che io spieghi in poche parole che cos'è il saor
  • il saor è un modo gustosissimo di preparare tipicamente le sarde o altri pesci piccoli con l'utilizzo di uvetta pinoli cipolle e una preparazione agrodolce, ed è un piatto tipico della tradizione gastronomica veneziana. La ricetta classica utilizza sarde impanate e fritte, ma qui io propongo questa variante alla 'zia Pussy', che non prevede l'uso di farina (per noi celiaci) e al posto delle sarde ha come ingrediente principale il radicchio di Treviso

apreparazione

La preparazione prevede due parti distinte: in una padella si 'sufega' (soffoca) il radicchio a cespi con un po' d'acqua, olio, uno spicchio d'aglio e un po di sale; a parte, invece, si cucina una quantità di cipolla pari al radicchio, molto lentamente, con un po' d'acqua, e, a fine cottura, vi si aggiungono i pinoli, l'uvetta precedentemente ammollata ed uno o due cucchiai di aceto (di mele o balsamico). Il radicchio e la cipolla così preparati vanno disposti a strati in una pirofila e lasciati riposare almeno per una notte in frigo, in modo che i sapori si sposino alla perfezione. Il piatto così è pronto per essere gustato, possibilmente a temperatura ambiente.

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