scatto miriadi di foto con l'idea di caricarle sul blog - la scorsa settimana ho fotografato cucina + camera da letto in stato di caos totale per corredare un ipotetico futuro post intitolato 'prima e dopo', della serie che per trovare stimoli a mettere in ordine casa farei di tutto - e poi la sera trovo sempre una scusa plausibile per non accendere il pc e per crollare sul divano, dopo la dose quotidiana di formaggio e vino rosso. che non sia una sana abitudine lo so da sola e sempre, dopo aver peccato, ripeto buonissimi propositi per il giorno dopo - sembrano così semplici da seguire, a sensi appagati, che ne aggiungo un paio per fare le cose in grande, tipo studiare tutti i giorni proprio tutti e rimettermi a scrivere - e poi li lascio scivolare rimanendo appena indietro, queltanto che basta per ritrovarmi sempre sul divano della sera prima. il guaio, con le foto delle ricette, è che non ci sono memorizzate le quantità. più o meno mi basta sapere gli ingredienti per replicare un piatto - tanto più che dalle ricette dei giornali ne scarto di default la metà, di ingredienti, perché un piatto che ne richieda più di quattro è un pastroccio a meno che non si tratti di minestrone. quanto basta, come diceva mia nonna facendomi sempre arrabbiare, è l'illuminazione del Budda in cucina. e se un ingrediente manca dalla dispensa, tanto indispensabile non doveva essere, se ne può fare a meno. al limite, ci metto un uovo.
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